CONSERVATIVA E ENDODONZIA
CONSERVATIVA
L’odontoiatria conservativa è una branca dedicata al trattamento delle lesioni a carico dello smalto e della dentina dei denti con finalità di restaurare la normale funzione e l'estetica di quest'ultimi.
ENDODONZIA
Con il termine di “endodonzia” si intende quella branca dell’odontoiatria che si occupa della terapia dell’endodonto, ovvero lo spazio all’interno dell’elemento dentario che contiene la polpa dentaria formata da vasi, nervi e cellule.
1.CONSERVATIVA
Le lesioni dentali che richiedono una terapia conservativa sono:
- CARIE: che colpisce i tessuti duri del dente (smalto, dentina, cemento) che determina lo sfaldamento degli stessi creando vere e proprie cavità. La causa di questa malattia è data dalla presenza di alcuni batteri ( normalmente presenti nella nostra cavità orale) che riproducendosi a dismisura in presenza di alimenti che contengono quantità elevata di zucchero creano un ambiente acido con abbassamento del pH della saliva, determinando la demineralizzazione dei tessuti duri del dente e lo sfaldamento degli stessi.
- FRATTURE DENTALI: possono avvenire in seguito a cadute accidentali del paziente, attività sportive, incidenti automobilistici e l’uso improprio della funzione dentale. Esse possono essere di vari tipi: fratture dello smalto, smalto-dentina, coronali e radicolari.
- EROSIONI: per erosioni si intende lo sfaldamento della struttura dentale per cause di vario tipo.
Le cause di erosioni sono:
- presenza di un ambiente acido dovuto ad alimentazione non idonea;
- disturbi del comportamento alimentare (es. anoressia, bulimia);
- MALATTIA EREDITARIA (es. amelogenesi imperfetta) che comporta uno sviluppo incompleto dello smalto dei denti determinandone l’erosione delle superfici e il cambiamento di colore (colorazione brunastra).
- ABRASIONI: le abrasioni sono dovute molto spesso a:
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- tecniche errate di spazzolamento che determinano nella regione del colletto veri e propri solchi profondi determinando nel tempo l’aumento della sensibilità e in rari casi anche la frattura corono-radicolare del dente.
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- movimenti inconsci soprattutto notturni (bruxismo) che determinano un digrignamento dei denti e l’abrasione degli stessi sui margini incisali e sulle superfici occlusali di molari e premolari.
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- abitudini viziate con: l’uso improprio dei denti nelle attività professionali, ludiche e alimentari:
RESTAURO DELLE LESIONI
Restauro delle lesioni da: carie, frattura, erosioni e abrasioni è possibile utilizzare una tecnica diretta e una indiretta.
Tecnica diretta (otturazioni): l’odontoiatra prepara nel dente una idonea cavità eliminando il tessuto malato o non comunque conservabile e ricostruisce il dente nella stessa seduta. Questa tecnica è indicata per piccole e medie ricostruzioni del dente con l’utilizzo di resine composite di nuova tecnologia che permettono una ricostruzione estetica resistente e conservativa.
Esse sono dei materiali plastici modellabili e adattabili nelle cavità che si induriscono spontaneamente (autoindurente) o con una l’utilizzo di luce con una particolare lunghezza d’onda attraverso un processo chiamato fotopolimerizzazione.
Dopo l’indurimento vengono rifinite e successivamente lucidate.
I vantaggi e svantaggi sono:
- rapida esecuzione;
- ottimo effetto estetico;
- costi contenuti mentre durata e instabilità di colore nel tempo segnano i loro elementi a sfavore.
Tecnica indiretta (intarsi): è indicata in cavità di tipo medio grande.
L'odontoiatra prepara una cavità e ne rileva un’impronta funzionale o digitale che poi invia ad un laboratorio odontotecnico il quale costruisce un dispositivo su misura di grande precisione ed estetica (in modo artigianale o con sistema informatico robotizzato CAD-CAM) che viene cementato sul dente nel corso di una seduta successiva.
Questo tipo di ricostruzione chiamata intarsio, prevede l’uso di materiali estetici come ceramiche e resine composite che determinano un’estetica eccellente, resistenza, funzionalità e durata. Il suo notevole effetto naturale gli conferisce uno dei primi posti nell’odontoiatria estetica (vedi odontoiatria estetica).
2. ENDODONZIA
Si ricorre a questa terapia quando una lesione di tipo grave di solito di natura cariosa o traumatica determina un’alterazione della polpa fino a determinare la necrosi della stessa.
Le lesioni più frequenti sono molto spesso dovute a carie, ma anche da fratture dentali, erosioni e da abrasioni.
Inoltre, in alcune condizioni si ricorre all’utilizzo di questa tecnica prima dell’inserimento di una corona protesica.
La polpa dentaria in fase infiammatoria (pulpite) o in fase necrotica (fase degenerativa), deve essere sempre rimossa dall’interno del dente per evitare sintomatologie dolorose e complicazioni infiammatorie acute (ascesso) associate a dolore e gonfiore ed croniche (granulomi e cisti negli apici radicolari) associate a dolori periodici meno intensi dei precedenti ed lesioni ossee.
Il trattamento endodontico (devitalizzazione) prevede:
1) lo svuotamento dei canali dei denti dal tessuto pulpare infetto o necrotico;
2) la disinfezione e abrasione dei canali radicolari;
3) eventuale inserimento dei medicinali nei canali radicolari o l’utilizzo di terapie laser per facilitare la guarigione di infiammazioni croniche radicolari;
4) riempimento e sigillatura dei canali radicolari con materiali appositi. E’ possibile inoltre ricorrere a questa metodica qualora l’elemento dentario debba essere coinvolto in riabilitazioni protesiche che a causa della notevole riduzione di tessuto dentale stesso, determinerebbero un’alterazione irreversibile della polpa come la necrosi per cause iatrogene.
5) la fase successiva prevede la ricostruzione del dente con: otturazione, intarsio oppure corona protesica.
Il Centro di Implantologia dentale associa la professionalità alle migliori tecniche di esecuzione e ai materiali di ultima generazione al fine di ottenere il benessere e la soddisfazione dei pazienti.