IGIENE E PROFILASSI
IGIENE
Con il termine di igiene orale si intende la detersione della cavità orale, cioè tutte quelle manovre sia domiciliari che professionali che mirano a garantire un igiene compatibile con il benessere e salute del cavo orale.
Con igiene orale professionale indichiamo tutte quelle manovre praticate dal professionista (odontoiatra ed igienista dentale) al fine di eliminare tutti i residui accumulatisi nel tempo in seguito ad igiene orale domiciliare insufficiente sia in senso qualitativo che quantitativo.
Obiettivo fondamentale dell’igiene orale domiciliare e professionale è la rimozione di placca e tartaro.
LA PLACCA è un deposito di colore biancastro, consistenza molle appiccicosa formata da microrganismi (batteri) e da una matrice intermicrobica. Essa si forma costantemente sulla superficie dei denti. La saliva, il cibo e i liquidi contribuiscono alla formazione di detti depositi che si formano sui denti e sul loro punto di unione con la gengiva.
La placca è dannosa non solo perché può trattenere le macchie sui denti, ma anche perché è il fattore primario delle malattie alle gengive. La lotta contro la placca fa parte della buona igiene quotidiana, un impegno che si assume per tutta la vita.
La placca inizia a formarsi sui denti 4-12 ore dopo che li si è lavati con lo spazzolino. Ecco perché è importante lavarli almeno due volte al giorno e usare il filo interdentale quotidianamente.
IL TARTARO, chiamato anche calcolo si presenta come un deposito duro e ruvido di colore giallo marrone che deriva dalla calcificazione della placca, è costituito da depositi minerali contenuti nella saliva insieme ai batteri della placca. Quest’ultima è spesso associata sulla superfice ruvida del tartaro completando il quadro predisponente patologie parodontali e cariogene. Inoltre ed anche causa di alterazioni cromatiche con macchie e scoloramento della superficie dentale.
Mentre la placca può essere rimossa dalle normali manovre di spazzolamento domiciliare, il tartaro per la sua forza di adesione è tale che può essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista. Il tartaro può anche rendere più difficile la rimozione della placca nuova e dei batteri.
Il tartaro e la placca se non rimossi, sono responsabili dell'inorgenza di infiammazione gengivale (Gengivite).
Il tartaro può progredire e spostarsi verso i tessuti di sostegno del dente, dando inizio alla malattia parodontale (Parodontite o Piorrea), la quale si manifesta spesso con gengive gonfie esanguinanti, recessioni gengivali, mobilità dentale e perdita dei denti.
La piorrea o malattia parodontale è oggi curabile, ma la sua terapia inizia essenzialmente nel bloccare il suo andamento cronico-degenerativo.
Dopo la formulazione di una corretta diagnosi si passa attraverso una prima terapia iniziale chiamata TERAPIA CAUSALE che mira a incrementare l’igiene orale domiciliare del paziente che se collaborante può migliorare nettamente le sue condizioni parodontali fino ad una completa guarigione.
Dopo questa prima fase, se non si è raggiunto risultati soddisfacenti il paziente sarà sottoposto ad eventuali terapie secondarie di tipo chirurgico e non per il raggiungimento della guarigione.
I risultati attesi dalla TERAPIA CAUSALE sono:
- miglioramento del livello di collaborazione del paziente
- riduzione significativo della quantità di placca batterica
- eliminazione e riduzione dei segni clinici dell’infiammazione gengivale (o marginale)
Questi risultati vengono raggiunti attraverso le seguenti MANOVRE DI IGIENE PROFESSIONALI :
- ablazione tartaro sopra e sotto gengivale (strumentazione elettrica);
- levigature radicolari: rimozione del tartaro sottogengivale a livello delle tasche parodontali (strumentazione a mano);
- lucidatura delle superfici dentali, appena dopo la levigatura; si effettua tramite l’applicazione di opportune paste da profilassi (polish) con strumenti elettrici ruotanti;
- istruzione e motivazione alle corrette manovre di igiene orale domiciliari: queste sono fondamentali per il mantenimento della salute orale;
-prescrizione di appropriati prodotti e strumenti per aiutare il paziente alla risoluzione di eventuali problemi inerenti l’igiene quotidiana domiciliare.
Qual è lo spazzolino migliore?...
Chi di noi non si è mai posto questa domanda! Premesso che ogni paziente rappresenta un situazione particolare, possiamo tuttavia segnalare delle linee guida generali sia per quanto riguarda la scelta giusta dello spazzolino, che per le corrette metodiche di spazzolamento.
1) SCELTA DELLO SPAZZOLINO.
Lo spazzolino giusto deve possedere specifiche caratteristiche che ne consentano un facile utilizzo insieme ad una ottima efficacia; queste caratteristiche riguardano le singole parti dello spazzolino stesso, ed in particolare:
1.TESTINA: la parte superiore dotata di setole pulenti; la testa di uno spazzolino dovrebbe essere piuttosto piccola: approssimativamente, le dimensioni della testina non dovrebbero superare i 2,5 cm di lunghezza e non ci dovrebbero essere più di 4 ciuffi di setole in larghezza. Altra caratteristica importante è la forma della testa dello spazzolino, che dovrebbe essere arrotondata e non presentare spigoli per evitare di traumatizzare gengive e palato. Alcuni spazzolini sono dotati di apposito puliscilingua dietro la testina; altri, invece, sono provvisti di speciali alette in gomma o lattice ai lati della testa, la cui funzione è massaggiare la gengiva durante lo spazzolamento dei denti.
Particolarmente indicati sono gli spazzolini muniti di testine formate da ciuffi distinti di setole dalle punte arrotondate. Per "spazzolino medio" s'intende uno spazzolino dotato di setole a media (diametro delle fibre sintetiche compreso tra 0,2 e 0,25 mm): in genere, le setole medie sono le più richieste nel mercato. Da non dimenticare, tuttavia, che le setole morbide, in grado di spazzolare i denti come fossero piume, sono particolarmente indicate nel periodo che segue un eventuale intervento chirurgico (sotto opportuna indicazione del medico-dentista). La delicatezza delle setole morbide riduce il rischio di danneggiare lo smalto dentale e di irritare le gengive.
2.IMPUGNATURA: anche il manico dello spazzolino è molto importante per semplificare la pulizia dentale. Esistono alcuni modelli "antiscivolo", indicati per facilitare la presa dello strumento ed evitare che lo spazzolino, "scivolando" dalle mani durante la spazzolatura, vada a colpire le gengive.
L'impugnatura dello spazzolino è generalmente realizzata in plastica, caratteristica importante per garantirne l'impermeabilità dall'umidità. Il manico può essere dritto o lievemente ricurvo, al fine di facilitare l'appoggio per il pollice o per incoraggiare la pulizia dei denti più in fondo. Le impugnature particolarmente grosse o ricurve possono essere d'aiuto per le persone colpite da qualche forma d'invalidità.
Da non dimenticare, inoltre, che lo spazzolino dovrebbe essere rinnovato mensilmente.
2) TECNICHE DI SPAZZOLAMENTO: COME UTILIZZARE LO SPAZZOLINO
Fra le tecniche di spazzolamento e di igiene orale è possibile fare una distinzione in base al tipo di denti naturali e artificiali (protesi):
1) Spazzolamento di denti naturali
2) Spazzolamento di protesi fissa (ponti e corone) su denti naturali
3) Spazzolamento di protesi fissa (ponti e corone) su impianti
4) Spazzolamento di protesi mobile (dentiera)
5) Spazzolamento di protesi mobile (overdenture) su impianti
SPAZZOLAMENTO DI DENTI NATURALI
1) SUPERFICI ESTERNE: Posizionare le setole dello spazzolino sulla superfice esterna dei denti con un'inclinazione di 45°. Muovere lo spazzolino roteando la sua testina dalla gengiva verso i denti (mai al contrario) per rimuovere più placca possibile. In altre parole, le setole dello spazzolino devono pulire i denti con movimenti che vanno dall'alto verso il basso per i denti dell'arcata superiore;
I denti dell'arcata mandibolare devono essere invece spazzolati dal basso verso l'alto.
2) SUPERFICI INTERNE: L'utilizzo corretto dello spazzolino prevede di pulire anche le superfici interne dei denti anteriori e posteriori attraverso un movimento rettilineo che va dall'interno verso l'esterno della bocca, e sempre dalla gengiva verso il dente.
Tralasciando l’igiene di quest'area, la placca tende a depositarsi più facilmente, fino a creare vere e proprie concrezioni di tartaro, rimovibili esclusivamente mediante l'igiene dentale professionale (detartrasi).
3) SUPERFICI MASTICATORIE: lo step successivo per l'utilizzo corretto dello spazzolino è quello di appoggiare le setole dello spazzolino direttamente sulla superficie masticatoria dei denti. Procedere muovendo lo spazzolino avanti e indietro. Lo spazio intercuspidale originato dalle 4 punte dei molari, essendo simile ad un avvallamento, costituisce un'area ideale per il deposito della placca;
e pertanto è necessario spazzolare accuratamente anche questa zona (anche se talvolta protetta da una sigillatura dentale).
SPAZZOLAMENTO DI PROTESI FISSA (CORONE E PONTI) SU DENTI NATURALI
Il mantenimento di una adeguata igiene domiciliare nei portatori di corone protesiche singole o ponti (vedi sezione protesi), si ottiene attuando le classiche manovre di spazzolamento, già ampiamente esposte nel paragrafo “SPAZZOLAMENTO DI DENTI NATURALI”. A queste deve aggiungersi l’utilizzo di specifici presidi di igiene orale, come lo scovolino, il filo interdentale superfluoss ed il filo interdentale classico. Ve li esponiamo singolarmente nel seguente paragrafo “PRESIDI COMPLEMENTARI DI IGIENE ORALE”.
SPAZZOLAMENTO DI PROTESI FISSA (Corone e ponti) SU IMPIANTI
Il mantenimento dell’igiene orale e della salute impiantare nel caso di un impianto con corona singola oppure nel caso di ponti su impianti, non differisce molto dalle manovre di igiene orali su denti naturali.
Lo spazzolamento viene infatti effettuato sempre dalla gengiva verso la corona protesica (con le setole mantenute a 45 gradi rispetto all’asse implanto-protesico), e ci si può avvalere dell’aiuto di scovolini, fili a spessori differiti (superfloss) e idropulsori, complementariamente all’utilizzo dello spazzolino.
SPAZZOLAMENTO DI PROTESI FISSA (Toronto Bridge) SU IMPIANTI “LA PROTESI FISSA TUTTO IN UN GIORNO”
Per Toronto Bridge si intende un tipo di protesi totale fissa su impianti endossei, (spesso associata a gengiva artificiale) che prevede l’estensione sull’ intera arcata dentaria e di solito posizionata con la famosa metodica del “carico immediato”.
Questo tipologia di protesi può essere rimossa solamente dall’odontoiatra, mentre il paziente dovrà occuparsi del mantenimento della quotidiana igiene domiciliare attraverso l’utilizzo di questi due appropriati spazzolini.
La tecnica di spazzolamento raccomandata in questi casi consiste in un movimento orizzontale dello spazzolino, con le setole interposte nella zona di passaggio tra la protesi e la gengiva del paziente.
Questo movimento orizzontale consente, oltre la rimozione dei residui di cibo e placca, anche un continuo stimolo meccanico gengivale, il quale comporta un inspessimento ed un indurimento gengivale (cheratinizzazione) della zona limitrofa agli impianti (vedi freccette).
Questa condizione di inspessimento ed indurimento gengivale risulta desiderata soprattutto nell’immediato periodo post-operatorio perche favorisce una aderenza della gengiva intorno gli impianti come una “guarnizione” (vedi freccette) impedendo penetrazione di cibo placca e batteri, garantendo così la salute degli impianti.
All’utilizzo di uno spazzolino a durezza media con un spessore ridotto se ne associa l’impiego di un altro spazzolino particolare consigliato dal Centro di Implantologia Dentale.
Questo particolare spazzolino permette il raggiungimento delle aree di difficile accesso, come zone linguali, palatali e posteriori.
SPAZZOLAMENTO DI PROTESI MOBILI (DENTIERA)
Questo tipo di protesi è definita mobile in quanto può e deve essere rimossa dal paziente per le corrette manovre di igiene. Anche sulle protesi infatti si depositano placca e tartaro. I portatori di protesi mobile devono spazzolare il dispositivo protesico con acqua e detergenti delicati dopo ogni pasto e dopo averla rimossa dal cavo orale; esistono in commercio spazzolini e detergenti appositi che permettono anche la disinfezione del manufatto protesico mobile. Bisogna precisare che non si deve abusare di questi ultimi prodotti, che sono solamente un'aggiunta allo spazzolamento meccanico della protesi e non lo sostituiscono.
È consaglibile tenere in mano la protesi durante lo spazzolamento ed evitare una forza eccessiva per evitare deformazioni e/o fratture; è consigliabile, inoltre, spazzolare il manufatto protesico in un lavandino parzialmente riempito di acqua.
Se la protesi presenta delle ribasature, invece, è assolutamente consigliato spazzolarlaper immersione in quanto lo spazzolamento può danneggiare il ribasamento soffice.
La protesi NON va immersa in acqua calda per evitare deformazioni strutturali, bisogna evitare prodotti smacchianti, in quanto potrebbero danneggiare i materiali dai quali essa è composta. Utilizzare i prodotti specifici e il dentifricio.
Almeno una volta al giorno è bene ricordare di spazzolare accuratamente anche le mucose e la lingua e, in caso di infezioni, si consiglia l'utilizzo di collutori a base di Clorexidina per cicli limitati, oltre che un controllo periodico dall'odontoiatra di fiducia.
SPAZZOLAMENTO DI PROTESI MOBILI (OVERDENTURE) SU IMPIANTI
Le protesi overdenture sono delle normali protesi mobili (dentiere) che presentano una stabilità migliore delle precedenti, in quanto sono stabilizzate su impianti endoossei (per mezzo di ancoraggi protesici) ma nello stesso tempo rimovibili. Esse devono essere quotidianamente rimosse da paziente, il quale provvederà alla loro igiene tramite le stesse manovre già spiegate nel precedente paragrafo “spazzolamento di protesi totali mobili”.
Il paziente dovrà, inoltre, preservare la struttura di supporto implantare, mantenendopuliti gli ancoraggi protesici trans mucosi attraverso uno spazzolamento quotidiano sopra la testa dell’attacco mantenendo la lucentezza del metallo indice di corretta igiene.
PRESIDI COMPLEMENTARI DI IGIENE ORALE
1) FILO INTERDENTALE
È essenziale per pulire perfettamente gli spazi tra un dente e l’altro, dove facilmente si accumula placca e tartaro, che possono condurre all’insorgenza di carie iniziali. Il filo interdentale è disponibile in diversi tipi: non cerato, cerato (indicato per chi ha molte otturazioni o i denti accavallati perché scivola meglio), a nastro spugnoso (per rimuovere più placca, particolarmente indicato per i giovani) o a segmenti differenziati per l'impiego negli spazi interdentali di difficile accesso o sotto protesi fisse o ponti (SuperFloss).
Attorcigliando le due estremità attorno alle dita delle due mani, il filo va inserito tra un dente e l'altro. Superato il punto di contatto tra i denti, con movimento controllato per non traumatizzare la gengiva, si posiziona delicatamente il filo nel solco gengivale fino a formare una C che "abbraccia" il dente, facendolo poi scorrere verso la superficie masticante (dall'alto verso il basso per l'arcata superiore e dal basso verso l’alto per l'arcata inferiore). Vanno deterse entrambe le superfici dei denti a contatto e la manovra si esegue in tutti gli spazi interdentali, utilizzando sempre una porzione di filo pulita.
Chi ha difficoltà a maneggiare il filo può usare le forcelle tendifilo.
2) RASCHIETTI LINGUALI
L'igiene orale domiciliare non deve trascurare la pulizia della lingua, che va spazzolata delicatamente, meglio se con appositi strumenti, per rimuovere i residui di cibo, ma soprattutto i microorganismi che si annidano nelle piccole irregolarità presenti sul dorso della lingua e che spesso sono responsabili dell'alito cattivo (alitosi).
3) COLLUTORI
Gli sciacqui, di qualsiasi natura essi siano, non rimuovono la placca batterica e perciò non sostituiscono lo spazzolino o il filo interdentale. Quelli che contengono sostanze antiplacca o fluoro vanno considerati prodotti ausiliari che possono essere impiegati dopo essersi lavati i denti (non "anziché lavarsi i denti"). Essendo liquidi, infatti, possono raggiungere zone non ben spazzolate e completano, se mai, l'igiene orale. Altri sono semplici rinfrescanti per l'alito. I collutori a base di clorexidina (0.12, 0.15, 0,20) disinfettante si usano solo dopo un intervento odontoiatrico (chirurgico) o in caso di infezioni, e per periodi limitati di tempo, tenendo sempre presente che, a lungo andare, gli agenti chimici antiplacca mostrano una riduzione dei benefici e la comparsa di effetti indesiderati. Difatti, l'uso continuato di alcuni tipi di collutori contenenti clorexidina, provoca l'ingiallimento dei denti e delle protesi entro poche settimane dal loro utilizzo fortunatamente facilmente rimovibile dall’igienista. Ultimamente sono disponibili in commercio colluttori medicati con clorexidina associata ad una sostanza che impedisce le pigmentazioni dentali, il clorbutanolo, noti come sistemi ADS (Anti Descoloration System).
4) IDROPULSORE
Gli idropulsori sono apparecchi a getto d’acqua che permettono di asportare i grossi residui alimentari ma non la placca, rimossa, invece, meccanicamente dallo spazzolino. Da soli, tuttavia, non sono assolutamente in grado di rimuovere la placca batterica presente. Perciò vanno considerati mezzi ausiliari che integrano, ma non sostituiscono, i più comuni e basilari strumenti dell'igiene orale. Consentono però la rimozione dei residui di cibo che si accumulano sotto le protesi fisse e gli apparecchi ortodontici.
Gli idropulsori possono essere utilizzati anche mescolando l’acqua con i collutori che essendo buoni veicoli di sostanze antibatteriche (es. clorexidina) facilitano l'irrigazione e la disinfezione anche di tasche parodontali profonde.
5) SPAZZOLINO ELETTRICO
Nonostante le innumerevoli varietà di spazzolini elettrici, la maggior parte di essi è costituita, essenzialmente, da due parti ben distinte:
- Testina dello spazzolino elettrico, munita di setole che roteano, vibrano od oscillano ad una certa frequenza (differenti tipologie di meccanica possono regolare il movimento dello spazzolino elettrico).
- Corpo dello spazzolino elettrico: contiene un motore che, collegato alle batterie di alimentazione, trasmette alla testina sovrastante il movimento oscillatorio/rotatorio.
La maggior parte degli spazzolini da denti funziona con un meccanismo a bassa tensione (pari od inferiore a 12 V). Mentre alcuni modelli si avvalgono dell'uso di un trasformatore che alimenta lo strumento mediante un cavo (presa a muro), altri - la maggioranza - possiedono una batteria ricaricabile dentro al corpo dello spazzolino.
Spazzolino manuale o elettrico?
La qualifica di "miglior spazzolino" sembra essere ancora una questione aperta. Il parere degli esperti si divide in due:
- Molti autori ritengono che l'utilizzo corretto di uno spazzolino elettrico favorisca la rimozione di placca e residui di cibo tra i denti: in effetti, le oscillazioni ed i movimenti promossi dallo spazzolino elettrico non sono paragonabili a quelli ottenuti mediante spazzolatura manuale.
- Altri, che contrastano il pensiero precedente, sono invece del parere che un'impeccabile pulizia casalinga dei denti non dipenda tanto dal tipo di spazzolino prescelto, quanto piuttosto dallamodalità di spazzolamento, sia questa elettrica o manuale. Difatti, non dev'essere trascurato che chiunque utilizzi lo spazzolino manuale con un'ottimale perizia, tre volte al giorno, e subito dopo i pasti, può senza dubbio ottenere un risultato estremamente soddisfacente, paragonabile a quello che si potrebbe conseguire con uno spazzolino rotante.
Ad ogni modo, gli esperti di entrambe le categorie concordano in un pensiero: lo spazzolino elettrico è molto più efficace rispetto ad uno spazzolino manuale per quei pazienti che presentano limiti fisici o impedimenti patologici nell'eseguire la pulizia dentale casalinga.
PROFILASSI
La profilassi delle patologie a carico dei denti e delle mucose orali consiste in tutte quelle strategie effettuate al fine di ottenere una PREVENZIONE PRIMARIA delle stesse. Il nostro Centro di Implantologia dentale riconosce il ruolo fondamentale della prevenzione, al fine del mantenimento della salute orale e generale del paziente, e si impegna ad effettuarla:
1. fornendo al genitore conoscenze teoriche e pratiche;
2. assitendo i genitori nel programma individuale elaborato per il bambino;
3. attuando un sistema di fluoro profilassi e sigillature.
SIGILLATURE
Che cosa sono?
Le sigillature dei solchi e delle fossette dentali consistono in una procedura preventiva nei confronti della carie. Esse consistono nell’applicazione di un materiale sigillante (composito a bassa viscosità) che riempie le anfrattuosità anatomiche presenti sulla superficie masticatoria dei denti denti che presentano solchi e fossette (quindi denti molari e premolari), dove c’è una alta probabilità di accumulo di placca.
Quando effettuare le sigillature?
Le sigillature vengono effettuate sui molari e premolari PERMANENTI. Anzitutto, ricordiamo brevemente che i molari permanenti erompono intorno ai 6 anni, età in cui il consumo di dolci ed alimenti zuccherati è molto alto. A detta di ciò, ben si comprende come il rischio di carie sia estremamente elevato nei bambini. Il bambino fatica a pulire i denti molari in modo accurato perché:
- Ha scarsa praticità nell'utilizzo adeguato di dentifricio e spazzolino → pulizia dentale quotidiana scadente
- I molari presentano profondi solchi → viene favorito l'annidamento di batteri, placca e tartaro
- Posizione particolare dei molari → detersione difficoltosa
Qual è la durata della sigillatura di un dente?
Una sigillatura eseguita correttamente garantisce un'efficace protezione dalle carie per decine di anni. Qualora la resina sigillante si rovinasse, è possibile ripetere l'intervento.
Le sigillature sono sufficienti a prevenire l’insorgenza di carie nei bambini?
Come spiegato precedentemente, le sigillature costituiscono un valido ausilio di prevenzione alla malattia cariosa. Non bisogna, però, pensare che esse possano, da sole, scongiurare il rischio di carie! Le superfici masticanti di molari e premolari, infatti, non sono le uniche esposte al rischio di carie: al secondo posto, in ordine di incidenza, si trovano, infatti, le superfici interprossimali (tra un dente e l’altro), seguite da quelle lisce in sede vestibolare (superfici esterne) o orali (superfici interne). Al fine di prevenire l’insorgenza di carie ad un più ampio spettro, Il nostro Centro di Implantologia dentale si avvale della Fluoroprofilassi.
FLUOROPROFILASSI
Che cos’è?
La fluoroprofilassi consiste nella prevenzione della carie dentaria attraverso l'utilizzo del fluoro, un minerale che favorisce la formazione di uno smalto più resistente all'attacco acido della placca batterica e che, se assunto una volta che il dente si è formato, rinforza gli strati più superficiali della corona del dente.
Come viene effettuata?
Distinguiamo, innanzitutto, che esistono due grandi metodiche per effettuare una valida fluoroprofilassi: la fluoroprofilassi ambulatoriale e quella domiciliare, entrambe sono necessarie per il successo dell’azione preventiva sostenuta dal fluoro.
FLUOROPROFILASSI AMBULATORIALE
Consiste nell’applicazione di un gel al fluoro (con concentrazione di fluoro riservata all’utilizzo del medico) sugli elementi dentali, per un perido di tempo di 15 minuti. Questa procedura va eseguita periodicamente, a seconda delle condizioni di salute orale del bambino, dal momento della comparsa dei primi denti permanenti (dai 6 anni in poi);
PROFILASSI DOMICILIARE
I professionisti del Centro di Implantologia dentale sono molto attenti nell’informare i genitori dei piccoli pazienti, nonché i bambini stessi, riguardo l’importanza dell’utilizzo di specifici dentifrici e colluttori fluorati, dedicati all’età infantile. I dentifrici al fluoro sono disponibili in tre concentrazioni. A bassa concentrazione, con meno di 600 ppb (dall'inglese parts per billion); a concentrazione standard, con circa 1000 ppb; ad alta concentrazione, con circa 1500 ppb. Dall'età di 6 anni, quando i denti anteriori non sono più a rischio di opacità causate dall'ingestione di fluoro si possono usare dentifrici ad alta concentrazione.
Sotto i 6 anni con basso rischio di carie va usato un dentifricio a bassa concentrazione di fluoro, mentre ad alto rischio di carie a media concentrazione.
Non dimentichiamo, infatti, che il fluoro è già contenuto nei cibi e nelle bevande che noi consumiamo quotidianamente (verdure, frutta, acqua, tè…), e questo spiega la necessità di ricorrere a dosi di fluoro inferiori nel bambino rispetto all’adulto.
L’utilizzo di sostanze fluorate è ragionevolmente associato all’istruzione di una corretta tecnica di spazzolamento, specifica per ogni singolo caso.